Pagina:Il buon cuore - Anno XII, n. 47 - 22 novembre 1913.pdf/2

Da Wikisource.
370 IL BUON CUORE


sui Monti di Pietà, composto nel 1846. Anche le Cronache ed i Diari perugini del tempo ripetono la mede sima cosa. Nè poteva essere diversamente. Negli Annali Decemvirali di Perugia, che si conservano in quella civica biblioteca, da noi consultati in proposito, nella seduta del 4 aprile 1642, si legge: «Il Magistrato indotto dalle predicazioni tenute in questi giorni dal ferventissimo e dottissimo predicatore Fr. Michele da Milano dell’Ordine dei frati Minori, il quale con molte ragioni ed autorità dimostrò doversi cessare i privilegi contro gli ebrei in favore dell’usura, delibera di annullarli n. Era necessario prima di venire all’erezione del Monte Pio, togliere innanzi tutto l’impedimento che più ne contrastava la foridazione. Nel 1913 dello stesso mese ed anno il magistrato di Perugia ed i quaranta Camerlenghi delle Arti (Ann. Decemv.), mossi ancora dai consigli e. dalle esortazioni del P. Michele da Milano, decretarono l’erezione del Monte di Pietà per dare in prestito ai poveri quella quantità di danaro che fosse loro opportuno sopra il pegno che vi portavano, e a tal uopo determinarono di stabilire il capitale di 3000 fiorini, che servisse esclusivamente per questo scopo. Di più stabilirono alcune norme, che si possono dire il compendio dello statuto del Monte di Pietà. Ora domandiamo: Quale palle ha avuto il B. Carcano nella fondazione del Monte di Pietà? Lo Scalvanti (Mons Pietatis di Perugia) ed il prof. Adamo Rossi (La piazza del sopramuro di Perugia) negano al frate milanese il merito di aver dato esplicite norme ed il vero disegno statutario del MOnte di Pietà. Pio. Ma gli sono contrari il B. Marco da Montegallo, il Busti e le determinazioni del Magistrato di Perugia, dalle quali, abbiamo già il piano dello statuto, fatto dietro i consigli e le esortazioni del B. Michele. Gli è vero che, secondo lo Scalvanti, non è nomina., to quando i Priori e Camerlenghi" si adunano per la seconda volta, e nel 15 per l’ultima volta, e nel 20 quando i Priori eleggono io Camerlenghi, e nel 22 per la nomina del cassiere, e nel 28 aprile quando il Magistrato delibera più ampiamente sulla forma e nel modo di reggere e governare il Monte: ma chi può dubitare, che il B. Carcano non obbia dati suggerimenti anche nelle ultime determinazioni, quando si dice espressamente nella se iuta del 13 aprile, che per «-le saluberrime esortazioni e consigli» del B. Michele da Milano «si intenda essere necessario... fare un prestito ossia erigere un M’onte per opera della comunità di Perugia»? La comunità di Perugia, che fu persuasa dalle ferventi predicazioni dell’apostolo di Dio, avrà agito da sè nel compimento dell’opera senza punto curare chi ne aveva dato l’impulso? Ovvero il B. Michele avrà lasciato a metà l’opera sua che sorgeva sì gloriosamente, dopo le sue esortazioni e consigli? E’ naturale, notiamo con AnselmoAnsilmi, che le deliberazioni speciali per dar forma e vita ad una istituzione spettano a coloro, che debbono deliberare della medesima. Ma il B. Michele da Milano fu solo od ebbe con sè altri francescani — ed il primato della grande isti tuzione è da attribuirsi a lui ovvero anche ad altri francescani? I documenti citati l’attribuiscono a lui soltanto: di altri francescani tacciono assolutamente. Difatti è il P. Michele che viene invitato da lontani paesi per questo scopo a predicare a Perugia, è lui che mette a nudo le ingiustizie dell’usura, lui che perora la causa del povero, lui che consiglia il modo di dare il colpo di grazia ai contratti usurai, e la città rievoca i privilegi, lui che. espone il modo di sovvenire il povero con la fondazione della Cassa mutuo soccorso, ossia del Monte di Pietà, ed il Magistrato, seguendo i suoi consigli, formula lo statuto. Il Manassei l’attribuisce al suo antenato, B. Barnaba Manassei da Terni, portato forse dall’eccessivo amore del sangue, ma gli sono contrari i documenti citati, i quali neppur lo nominano. L’Holzapfel segue il Walding, il quale attribuisce al B. Barnaba da Terni la fondazione del Monte di Pietà di Perugia «Insigne illud opus... primus omnium iste (Barnabas) excogitavit n. Ma il Wadding si è fatto un concetto chiaro della storia della fondazione dei Mon’ti di Pietà? L’Holzapfel direbbe di no, escludendo af fatto la falsificazione delle fonti, alle quali attinse il celebre annalista dei frati minori, fonti che per" non cita. Una prova che farebbe intervenire altri francescani, è la testimonianza del Busti, il quale accennando a Barnaba da Terni e ad Antonio da Todi lascierebbe supporre che essi vi prendessero parte. E difatti, come spiegare, che Ermolao invita il P. Michele da Terra Santa a predicare nella città di Perugia, senza ammettere l’intervento dei francescani’ Tuttavia i documenti riguardanti la fondazione del Monte di Pietà di Perugia, non parlano nè dell’uno nè dell’altro. Dal paleotipo della Biblioteca di Bologna, stampato senza data e senza indicazione di luogo, ma certamente dopo il 1486, appare, che nel 46.2 fu eretto il prime Monte di Pietà a Perugia per autorità di Ermolau, per la predicazione di Fr. Michele da Milano e per istanza di Fr. Giacomo delle Marche. Ma questo non toglie il merito esclusivo del B. Carcano. Ermola.0 avrebbe bensì il merito di aver chiamato il B. Carcano, ma è chiaro che fu questi a muovere la città e a revocare i privilegi in favore dell’usura ed a contrapporvi la fondazione del Ifont.’ di Pietà. Riguardo all’intervento, ossia istanza di Fr. Giacomo delle Marche, certamente non si può fis sare nel 1462, quando fu eretto il Monte, sia perciì.: i documenti non fanno menzione alcuna di lui, sia perchè il Cosiglio del Monte di Pietà di Perugia, composto dal Baglioni per istanza del frate marchigiano, si deve datare dopo che fu eretto il- Monte. Difatti il consiglio in parola è la soluzione di un dubbio sul Monte di Pietà, che naturalmente suppone già esistente.

p. Paolo Sevesi. Il libro più bello, più completo, più divertente 3he possiate regalare è l’Enciclopedia dei Ragazzi