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IL BUON CUORE 383


All’Amica ROSA BRAMBILLA

«Beati i Morti che muoiono nel Signore». E’ dal Cielo, è dalla Patria vera, che ci arriva la mistica voce; e noi, fra i lutti della terra e le tristezze dell’esiglio, l’accogliamo con trepida dolcezza. Nella dolorosa e pur sacra gravità di questo luogo e di quest’ora più che all’amato Feretro, che sta per essere affidato alla terra, a Te noi ci rivolgiamo, o Signore, in un bisogno immenso di sentire il tuo spirito, d’invocare, d’intenderé e benedire il tuo Verbo di «Rissurezione e di Vita». Compagne a questa carissima nei facili anni della scuola, come in quelli pensosi della crescente esperienza e comprensione della vita, sappiamo di quanta luce e forza le fu sorgente la sua religiosità, fatta di fede inalterabile e di serena comunione d’affetti! Essa informò la vita, tutta la sua vita a un ideale di bontà, di mite consenso al Tuo divin volere: e fu così che la lunga prova toccatale, la trovò generosamente disposta e fedele, tanto da riuscire di edificazione a chiunque, come le sue compagne ed amiche; potè seguirla durante la sua malattia, ’fino al giorno* ultimo, religiosamente da lei aspettato e inteso dalla vittoria e dalla pace suprema. Ora la dolce anima è in Te, Signore, e in Te s’è ricongiunta alla sua mamma tanto amata e rimpianta, ìn Te trova il compenso alla sua vita buona, alla pazienza del suo lento martirio, al filiale abbandono di tutto il suo essere nel tuo mistico bacio di Redentore e di Padre. Deh fa che pure in noi rimanga perennemente viva, o Signore, la dolce anima! Viva in una feconda bontà di memorie, di ispirazioni, di speranze, in un incessante salire del nostro spirito verso di Te, che sei la luce, verso di Te che sei la Risurrezione e la Vita. A quanti come noi, oggi pregano e piangono intorno a questo Feretro, bello di fiori e santo di fiduciose preghiere, scenda, o Signore, il conforto delle Tue immancabili proinesse: ma sopratutto resti e si diffonda nel grande asilo del dolore e del balsamo, dove la nostra Cara per ben due anni giacque e si elevò; dove, in luogo della sua povera mamma, prima lontana, poi defunta, trovò in una degnissima figlia di S. Vincenzo, una madre ideale che le insegnò ad amare tutto e tutti: in Te e per Te che sei l’amore infinito... Che l’angelica Suora senta nell’esultante benedizione di Lei, fatta immortale, e nel nostro riverente grazie commosso, senta, o Signore la benedizione e il — grazie — che pur viene da Te a chi ne’ poveri tuoi, né tuoi eredi, a Te guarda, Te conforta ed onora. 24 novembre 1913.

Molta Maria.

Aurelia Cappello Cerri

Al Cimitero di Musocco, la maestra cieca Motta Maria, colle seguenti parole si fece interprete dei sentimenti di tutte le compagne.

Essere cristiana di fatto, non di parole: ardere in cuore di una perenne fiamma di fede altissima, di umana carità, di delicata gentilezza; espandersi, nelle sacre pareti della casa, in fervore di abnegazione e inesausta mansuetudine di atti: profondere all’esterno la fraterna bontà che fa propri dolori e gioje altrui: essere la virtù, l’umiltà: avere soavissimi gli occhi, il gesto, il sorriso: ecco Colei ch’io chiamavo la «Santa Mammetta» e che lasciò la vita per il Prepio nella notte dal 18 al 19 corrente. FULVIA.


Beneficenza


Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali poi bambini ciechi

OBLAZION1 PER LA FIERA.

L. 500 — .. Baronessa Rheinelt Sig.a Miriam Cornelio (da conteggiare nel banco. t1 Io — . della Sig.na Osculati). Senatore Esterle (da conteggiare nel banco della „ 20 — Sig.a Robecchi). D.a Elena di Majo. • • 20. „ 200 — Sig.na Agnese Mylius OGGETTI.

Lina Simonetta, N. 18 indumenti vari; N. i8 eleganti candelari e oggetti da scrittojo. Sig.a Miriam Cornelio, N. 3 graziosi oggettini. Con.a Pierina Sormani, N. 6 vesticciole flanella. Bambini ciechi dell’Asilo, N. 6 bambole con abitini di carta fatti da loro. SOCI AZIONISTI Carolina Tanzi Colombo (2 azioni) anno 1913. L. io — Sig.a "IL —

Per la Provvidenza Materna

Principessa Maddalena Trivulzio della Somaglia, N. 12 corredini completi. Silvia Ghilardi, l.. 5o per 5 corredini Giannina Conti Casati, L. Io per un corredino. Fanny Bussi. Fornara, un corredino. Matelda Cajrati, 8 capi. Nob. Vincenza Bertarelli ved. Casati, vani indumenti.