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Anno XIII. | 18 Aprile 1914. | Num. 16. |
Giornale settimanale per le famiglie
IL BUON CUORE
Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE
Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena
E il tesor negato al fasto Manzoni — La Risurrezione. |
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La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
Rosmini — Opere spirit., pag. 191.
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Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.
SOMMARIO:
Educazione ed Istruzione
CONTRIBUTI ALLA STORIA DELL’ARTE
Un mosaico attribuito a Giotto
Nella Chiesa di S. Pietro Ispano, in Boville Errl ia, e, precisamente nella ricca cappella costruita
da mons. Simoncelli sui primi del 1600 esistono
delle opere d’arte interessanti, e, prima di queste, un antichissimo Angelo in Mosaico dal fondo d’oro, isurante un diametro di 70 cm. e munito sotto delm, seguente iscrizione a pena visibile sopra una vecc iia tavoletta nera: e Haec Angdi imago mio — ’ l istoria Naviculae S. Petri — quam in atrio veteris /,alicanae Basilicae — Jottus pictor egregius... niu’;` y° ripensa_ Jacobi card. Stephanesci miro opere `it — in all’... remolit... novam templi demolivit a. Il ministero della P. I. interessandosi molto del m osaico, notato meglio per i restauri della chiesa, (,-evitava l’abate di questa, monsignor Albino Braglia, a dare ogni agio ad un pitL ie, per la ei-’nzione di una copia, in acquarello e dell’Angelo ’i )nosaico di Giotto, conservato, ecc. n, e quindi,,l dava il prof. Munoz col direttore del Gabinetto man t- ’grafico, a studiare e fotografare quello e le opeP,Iii notevoli della chiesa. ri I anto la tavoletta, dunque, quanto il ministero, ritengano opera di Giotto il mosaico di Boville, accordo ancora con il signor Nicola de Alessio
t
che, nel comunicare ultimamente la scoperta recava pure alcuni argomenti storica intesi a controllare e provare la giustezza della attribuzione. Però, questa, che a bella prima è stata suggerita senz’altro dalla riportata epigrafe, nella categorica dichiarazione di aver fatto parte, quell’Angelo, del grande mosaico della Navicella ancora esistente in San Pietro, mentre già non fermamente risculta dagli argomenti sino ad oggi riportati, per alcuni altri si rivela inoltre del tutto infondata. Il Vasari parlando nelle Vite, delle opere di Giotto eseguite in S. Pietro, riferisce: «Di mano del quale ancora fu la Nave di mosaico che è sopra le tre porte del portico, nel cortile di S. Pietro, la quale è veramente miracolosa e meritamente lodata da tutti i belli ingegni: perché in essa, oltre al disegno, v’è la disposizione degli apostoli, che in, diverse maniere travagliano per la tempesta del mare, mentre i venti soffiano in una vela, la quale ha tanto rilievo che non farebbe altrettanto una’ vera: e pure è difficile avere a fare di quei pezzi di vetri una unione come quella che si vede nei bianchi e nelle ombre di, si gran vela, la quale col pennello, quando si facesse ogni sforzo, a fatica, si pareggerebbe: senza che, in un pescatore il quale p - esca in sur uno scoglio a lenza, si conosce nell’attitudine una pazienza estrema propria di quell’arte, e nel volto la speranza e la voglia d’i pigliare a. E prosegue: «Le lodi, dunque, date universalmente dagli artefici a questa opera se le convengono a. Ma qua non si parla dell’Angelo. In «Le nove chiese di Roma» il «Cavalier Gio vann: Baglioni, dell’habito di Cristo a (Roma - Per Andrea Fei 1630) scrive riferendosi al portico della antica basilica Vaticana: e Sopra la facciata parimenti di dentro, vicino al voltone, v’è collocata la Navicella di mosaico opera di Giotto Fiorentino ne’ tempi di Bonifacio viy, (sic) famoso pittore, che in Roma diede principio al nostro modo di disegnare, e di colorire, e la maniera Greca Barbara:. alla buona ridusse, e con esso lui in questa natie, come dicogli. scrittori, lavorò anche Pietro Caullini..Romano, fatta per il cardinale Giacomo Gaetano 11 r.12
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