Pagina:Il buon cuore - Anno XIV, n. 06 - 6 febbraio 1915.pdf/3

Da Wikisource.

IL BUON CUORE 43


Fu allargata e riabbellita in stile lombartic nella seconda metà del secolo scorso dall’archi, tetto Terzaghi, dietro iniziativa del Prevosto Don Lattuada, un prete pio, che aveva buon gusto artistico. Era succedUto al vecchio Prevosto Rera zhe godeva in mezzo al clero di grande stima e venerazione, per la sua tarda età e per i suoi sentimenti liberali, in un momento in cui non era cosa facile averli e conservarli. Nella Cappella di S. Eufeinia si ammira un bel quadro rappresentante la Santa colla Vergine, opera insigne di Marco d’Oggiono. Piacenti all’occhio sono le ornamentazioni che adornano l’abside e le volte.. S. Eufemia è una Chiesa divota.

oi

fzigenti d’oro, ’le pale degli altari, gli affreschi, opera dei pittori Crespi, Campi, Moncalvo, Fiammenghino, Procaccini. La • Chiesa è una delle più ricche ed eleganti di Milano, una di quelle che per la sua posizione centrale, per da interna conformazione di gran Sala, con spaziosi anditi all’ingiro, si presta assai bene per tenervi le grandi solennità religiose cittadine, coll’intervento del popolo, del clero, delle autorità. Non sono ancor cancellate dalla nostra mente le adunanze in favore dell’Opera pro emigranti in Europa e in America, nelle quali suonò rispettata ed eloquente la voce dei due grandi vescovi

  • *

Fin qui la via, chiamata’ ora, con aperta offesa alle tradizioni storiche, Via Italia, procede da S. Celso diritta, larga, spaziosa: acquistò anzi una ampiezza inaspettata e straordinaria col nuovo tracciato che viene dalla piazza S. Giov. in Conca: il fabbricato imponente che la Società del Touring Club italiano ha fatto costruire sull’angolo della Via Italia e l’antica via S. Celso, verrebbe ad essere speciale decoro della Via delle Chiese, e preparerebbe l’occhio a ’veder proseguito l’allargamento della successiva via Amedei, fino a raggiungere la chiesa di S. Alessandro. E’ questo uno dei tratti più lunghi e costosi di demolizione per dare sviluppo alla nuova via. Sant’Alessandro. Ma eccoci alla Chiesa di S. Alessandro. Per la imponenza della mole, se non per la purezza delle linee architettoniche, questa Chiesa è una delle più importanti, e monumentali della città. La • grande scalinata che le sta dinanzi è forse, dopo quella dei Duomo, la scalinata più grande che ammirasi in Milano: questa ampiezza e l’ubiquità centrale della Chiesa, danno a questa scalinata un non ambito privilegio, una pericolosa attrattiva: gli accattoni, gli sfaccendati, i vagabondi fanno spesso dei suoi comodi gradini di giorno un banco di gioco, un giacilio gratuito per riposare la notte. La Chiesa di S. Alessandro. venne fatta costruire dai Padri Barnabiti, dal 1602, al 1630, su disegno del Padre Lorenzo Binago. Il disegno ha i pregi e difetti dell’epoca in cui venne costruita, l’epoca del barocco, epoca in cui la ricerca del bello era posta nel molto, nel troppo, nel concorso di tutte le arti, architettura, pittura, scultura, doratura, vetri colorati, pilastri, (arcate, volte, cupole, cancellate, altari; entrando nella Chiesa di S. Alessandro si prova come una pletora di impressioni, un vero embarras des richesses. Ma quando, dall’impressione generale si discende ai particolari, si è sorpresi ed ammirati dalla eleganza e dalla ricchezza delle singole parti del Tempio, vedendo l’altare maggiore e il pulpit i coperti e intarsiati da marmi orientali, e pietre pi(2- iose, vedendo le pareti, le volte, con affreschi dalle linee grandiose, dai colori smaglianti, i capite:il delle colonne, i cornicioni dei poderosi pilastri

CHIESA DI S. ALESSANDRO

Scalabrini e Bonomelli; e l’ultima in cui, con parola commossa, Sua Eminenza il Cardinale Ferrari fece di Monsignor Bonomelli nelle solenni onoranze funebri del 25 Novembre 1914, nel trigesimo della sua morte. Importanti’ memorie relative all’Istruzione cittadina sono unite alla Chiesa di S. Alessandro: nel 15o9, Monsignor Gio. Battista Arcimbokli, al cui nome venne intitolata una’ via vicina, aperse delle scuole pubbliche, e gli stessi Padri Barnabiti fondarono dietro alla Chiesa un collegio, detto dei Nobili, trasferito poi al Collegio Longone, mentre il fabbricato di S. Alessandro veniva mutato nel ginnasio e liceo Cesare Beccaria. La grandezza’ della Via delle Chiese dovrebbe (lui confondersi colla grandezza della Piazza, allungata da una parte verso via Amedei, e dall’altra verso via Torino, abbattendo le case fino a raggiungere il Tempio di S. Sebastiano. San Sebastiano. Il Tempio di S. Sebastiano presenta uno dei fenomeni più strani e umilianti dell’edilizia milane