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50 IL BUON CUORE


agli Oblati, che ne fecero la loro Casa Madre, ed egli stesso veniva sovente a questa Chiesa e discendeva a pregare nello Scurolo. Federico Borromeo, en munificenza regale, aperse a ridosso della Chiesa la Biblioteca Ambrosiana, colla facciata però sulla piazza della Chiesa stessa. Una bella statua, in marmo,.opera pregiata del Corti, ritrae l’effige del sapiente fondatore, che Manzoni immortalò nei Promessi Sposi, facciata e statua che sarebbero anch’esse fregio e pregio alla nuova via. L’interno del Tempio, a tre navate basilicali, ridotto allo stato attuale nel 1718, e poi abbellito e ricondotto, specialmente nella facciata e nel campanile, all’antico stile lombardo, verso Ia fine del secolo scorso, è ricco di quadri e statue di non comune valore: sono specialmente rimarchevoli alcune statue del Carradosso in una cappella a mano sinistra entrando, rappresentanti una scena • della Passione. Per secoli, fino al 1862, la Chiesa di S. Sepolcro era meta di una solenne processione, che il 3 maggio, giorno dell’invenzione della S. Croce, moveva dal Duomo, per ritornarvi, detta -la processione del Santo Chiodo. Altra delle pie tradizioni cittadine soppresse in seguito al dissidio religioso. civile. Completiamo i cenni sulla Chiesa di San Sepolcro ricordando che di fronte avvi una casa, che presenta sulla facciata una finestra con una grata di ferro, rimarcabile per una assai artificiosa struttura.

brutti sarebbe convertito in uno dei punti incontestabilmente più belli: se la ingente spesa occorrente diverrà impedimento insormontabile alla eisecuzione di questo progetto, ci sia concessa alnteno la compiacenza di pensarlo: impossibilitati a goderlo nel fatto, chi sa per quanto tempo ancora, godiamolo almeno nel pensiero. Il pensare una cosa bella, non è uno dei ’minori godimenti concessi all’uomo: piace a molti, giova’ a tutti e fa male a nessuno.

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Santa Maria alla Porta.’ La Chiesa d•i S.?Daria lilla Porta reca nel suo nome la caratteristica della sua importanza: • venne costruita vicino alle antiche mura di cinta della città, verso ovest; fu poi rifabbricata nel 1600 su disegno dell’architetto Richini. Una immagin! della Vergine, scoperta sopra una porticina, accrebbe notevolmente la divozione a questa Chiesa: nel giorno 9 di Maggio, celebrandosi la festa del Salvatore, accorrevano genti da tutte le parti a vedere la solenne processione che dal Duorho veniva fatta a questa Chiesa, coll’intervento del clero di tutta la città, che portava verdi fronde, ripetendo di tratto in tratto la parola ayos. Non manca questa Chiesa di alcuni oggetti artistici di pregio: una Assunta di Marco d’Oggiono, un Procaccini, un dipinto in Sagristia di Paolo Lomazzo; e sulla facciata, ristaurata nel 1856; spicca in rilievo, una bella incoronazione della Vergine, del Simonetta.

Abbattiamo, abbattiamo.... è l’ultimo sacrificio. Dalla Piazza. di San Sepolcro, in via retta, passando pel punto intricato delle Cinque vie, proseguiamo fino alla Chiesa di S. Maria Porta, demolendo in parte tutto il lato destro della via di S. Maria Fulcorina: è una demolizione considerevole, ma necessaria, anche indipendentemente dal progetto della grande Via delle Ckiese: il punto delle Cinque vie, colla diramazione delle molte altre vie, piccole e a sghembo, che vi si raggruppano, è uno dei punti più ingombranti dell’interno della città; volendo effettuare, in un avvenire più o meno lontano, un piano regolatore razionale, nel rapporto della viabilità, e del congiurígnmento di parti opposte e importanti, l’allargamento nel tratto delle attuali Cinque vie, è di quelli che inaggiorMente si impongono: dovendosi demolire, tant’è che, si pensi a demolire subito-: anticipiamo ai cittadini il più presto possibile un vantaggio ritenuto necessario: anticipati’ i denari si anticipano i vantaggi: allargato questo punto centrale, con una via larga e diritta, da una parte verso la piazza di San Sepolcro, e dall’altra verso S. Maria Fulcorina, i cittadini metterebbero un grande respiro di soddisfazione: un largo fascio di luce si verserebbe ili questo vasto spazio, con riferimento assai vicino, per la via del Bocchetto al Palazzo delle Poste da una parte, e colla, Piazza Borromeo dall’altra. Uno dei punti attualmente più

FACCIATA DELLA CHIESA DEL MONASTERO MAGGIORE