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IL BUON CUORE 51


Chiesa del Monastero Maggiore.

La Chiesa, del Monastero Maggiore, dedicata a S. Maurizio, è una delle Chiese artisticamente più belle di Milano. Il Sacerdote Ismaele. Rossi, attuai,. Rettore, ha pubblicato recentemente una, bella monografia di questa Chiesa, dell’unito monastero e delle due torri o companili, che le stanno a tergo, dalla quale abbiamo -tratto in gran parte i cenni che presentiamo. (i) Le due torri, una quadrata, l’altra rotonda, sono molto antiche: alcuni le vogliono costruite dal Console romano Marcello, due secoli prima dell’era Volgare, e facevano parte della, cinta fortificata della città. E’ fama che nella torre rotonda siano stati ti-prigionati i due fratelli martiri, Gervaso e Pro

taso, e una gran festa veniva fatta tutti gli anni dalle Monache del monastero, il giorno 19 giugno. Questa tradilione e contradetta, perchè mancano documenti a confermarla; intorno a che noi ci permettiamo di, fare una osservazione di massima: con tróppa facilità si nega l’autenticità di fatti storici antichi perchè mancano documenti contemporanei a confermarli: alcune volte la mancanza di documenti anzichè negare la verità di un fatto, quando vi sia la tradizione del fatto, ne sono una prova: nessuno dei contemporanei sentiva il bisognO di affidarli allo scritto, perchè erano a conoscenza di tutti. Nessuno ripete quello che tutti sanno.. Potremmo in proposito recare qualche fatto contemporaneo, curiosi) e doloroso. (1) La Chiesa dì S. Maurizio in Milano, del Monastero Maggiore e le sue due Torri. Memorie raccolte dal sacerdote Ismaele Rossi. Milano A. D. MCMXIV.

La Chiesa’ attuale, coll’unito coro, sorta sulle rovine della Chiesa antica, data dal principio del Secolo XVI. Le religiose benedettine del monastero, dame cospicue per casato e per censo, ne dettel’incarico a Giangiacomo Dolcebuono, già in fama di architetto distinto, per lavori fatti" a Pavia, sua patria. La Chiesa ’anteriore, di forma quadrata, più piccola, aperta al pubblico, la seconda più grande, detta il Coro, riservata alle monache. Tanto la p i cola che la grande, mostrano nell’alto in giro, Lui matroneo, a picFole colonnine, elegantissimo. Peccato che il Dolcebuono, morto prima di terminare l’opera, la lasciasse incompleta nella’ facciata, incompleta la lasciasse pure l’architetto chiamato a succedergli, Cristoforo Solari di Campione, della

celebre famiglia, che aveva già dato all’arte gran numero di architetti, pittori e scultori. La facciata non i ne terminata che nel 1579, nel modo meschino, che tutti vedono, ben lontano dall’importanza e dalla bellezza del monumento che racchiude. Basti il dire che le pitture che ricoprono, si può lire tutte le pareti, foggiate a riquadri, a lunette, a cornicioni, a lesene, quasi tutte sono opera del Luini, nel periodo più splendido del suo genio. E’ contestato da molti, che sia opera sua, quadro che occupa la parte superiore centrale della parete trasversale, rappresentante l’Assunzione e la incoronazione della Vergine, troppo drappeggiata nelle vesti. Dove il Luini si afferma in tutta la sua schietta e genialé semplicità, è negli affreschi che, in diversi scomparti, si ammirano a destra ed a sii, i,,tra del quadro principale, e nelle capelle laterali. (Continua)

LUIGI VITALI.

CHIESA DEL MONASTERO MAGGIORE.