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IL BUON CUORE 325


sua parte buona, la morale umana: la morale umana sana è figlia della legge naturale, che è’ legge eterna, che è, legge di Dio: S. Carlo, sul suo tavolo, insieme al Vangelo, teneva il libro dei precetti di Eoliato. Il cristianesimo ha un vantaggio sullo stoicismo; la perfezione nel motivo, la completa esecuzione nei doveri., Lo stoicismo poneva per motivo della sua iborale, pur tanto severa, l’orgoglio: era un vizio, posto per base della virtù: il cristianesimo vi pone’ la rettitudine di intenzione, il disinteresse; lo stoicismo poneva la. sua cura principale nel non azioni.diprovevoli, ’nell’ostentare insensiavvilirsi’ bilità: il cristianesimo, alla parte negativa di schivare il male, aggiunge la positiva di fare il bene; e il bene non fa col viso arcigno, non col sussiego cattetratico che spaventa, lo fa con spontaneità, con dolcezza, col sorriso sul volto; fa tutto, come se il difficolà e di sacrificio, fosse fare talvolta, pieno un fare. nulla.

Spaventarci della penitenza, spaventarci del’dolore?, Nell’ordine soprannaturale, nel possesso della grazia di Dio, la penitenza, il dolore, è amore, è eroismo, è gioia. Soffrire, in’penitenza dei nostri peccati, per amor di Dio, si può dare compiacenza maggiore? Quanti benefici ci ha compartito Dio, quanto ci - ha amato, quanto ci ama! Noi non abbiamo nulla a dargli che non sia suo: abbiamo il dolore: solo il dolore è nostro, come sola nostra è la colpa che lo merita e lo fa nascere. Noi prendiamo il dolore - e glielo offeriamo,pere amore. Che contrasto squisito,.sublime! Bossuet ha in proposito un bellissimo pensiero: dice che gli Angeli non «hanno niente da invidiare agli uomini, nè in perfezione nè in feliCità: non lo invi- • diano che in una cosa sola’: gli uoniini possono patire per Dio; essi non la possono! Altro motivo di gioia nel dolore. Qualcheduno ha patito, per noi, prima di noi, più di noi: è Cristo. Noi.soffrendo, con pazienza, con rassegnazione, con fortezza, imitiamo Cristo, ci mettiamo in compagnia di Cristo: nella salita al Calvario, non è solo Maria, non è solo Giovanni, non sono solo le pie donne, che lo accompagnano;’ lo accompagniamo anche noi. Qualche cosa di più noi soffrendo con Cristo, aiutiamo Cristo nel pieno compimento dell’opera massima sua, la redenzione; la compiamo in noi, la compiamo negli altri. E’ questo un pensiero ardito di S. Paolo: nel mortificare il mio corpo, nel sopportare il’do-lore, adimpleo ea qua desunt passionum Christi: col patire io aggiungo quello che manca a Cristo, per rendere, in via di fatto, efficace la redenzione: col soffrire, col far penitenza, io sono redentore con Cristo! A questo punto, c’è ancora bisogno di spingere le anime credenti a patire, a soffrire? Non c’è che un pericolo.solo, quello "chel’amor dei patimenti.non cresca oltre misura, diventi quasi una passione, un delirio: S. Luigi Gonzaga, nell’ultimo periodo della

stia vita, non potè sottrarsi ad un dubbio,, che era quasi un rimorso, di aver sottoposto il suo corpo a ’.troppe privazioni. O beata Crux.... il saluto, il grido che’ sollevò S. Andrea, quando gli fu presentata la croce, sulla, quale doveva. morire, è il grido ripetuto lungo i secoli da cento e cento anime credenti e amanti. Nè solo gli uomini di temperamento più robusto, ebbero. questi slanci. L’ascetica cattolica ha due frasi che rappresentano l’insuperabile, il sublime nell’a ricerca del -dolore: o patire o morire: e un’altra più eroica ancora: non morire, ma patire. La prima è. di Santa Teresa; di S. Maria. Maddalena dei Pazzi la seconda. Fratelli! Avete nei vostri ricordi, nella vostra famiglia, nel vostro cuore, una croce?- Baciatela. L. V.

La strage degl'innocenti (Sonett cont el coin)

Si, l’è roba dé ciod; còrda, e martell!" (*) L’Ancona siltiraa, pien d’innocent! E quand a tir gh’aveven òn battei, Rasaa de - don’z bagai; pieni de spavent, Coni el canon i traven a bordellt Ah che barbaritaa!’ Che infamia o gentl Pensee o quii. sgar,. che andaven fina ai steli: Al nernis.... ch’el rideva’ allegramentt E poen. disirnm, se podom vecch, pietaa De geni, che al postdel,coeur g’han on.gran sass; Che g’han ne lég, ne féd, ne unzanitaa,,;: E sto. Buon Cuore el se scandalizzaa, Perchè impiccà voreva. el Cecco - Beppl Ve par che se le Sia, meritaa coni tutt sii infamitaa;• - A fa col’serpent Boa del sentiment, El rispond.... con velen e strozzament! • •,• FEDERICO

bussi

(*), sc Ancona», transatlantico italiano, recante emigranti, donne. e bimbi silurato e affondate da un sottomarino au-. strisce.

La divozione delle Ss. Quarant’ore

in Duomo e nelle altre chiese della Nella prima domenica d’Avvento, Continuando una antica tradizione,. nel Duomo di Milano ebbe luogo la solenne processione col SS. Sacramento, come apertura del giro. delle Quarantore in tutte le Chiese della città. Intervenne, come al solito, una rappresentanza del clero di tutte le p,arocchie. E’ una delle funzioni pubbliche più solenni che nel corso dell’anno si celebrano in Duomo, sempre con straordinario concorso