Pagina:Il canapajo di Girolamo Baruffaldi, Bologna 1741.djvu/22

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Io che Bacco seguendo, le sue tigri,
Che al carro allaccia, con la dura sferza,
E col pungolo mio spesso attizzai;
Sicchè per vie novelle, in questa etate,
5Ebbro sovente in Baccanal fui tratto:
Sazio di più innestar pampini, e tralci,
Dopo tant’anni che a le viti intorno,
Per trarne il frutto, in compagnia sudai;
Alfin con nuova età cangiando cielo,
10E dal superbo Eridano passando
A la sinistra man del picciol Reno,
Dov’ebber gli avi miei nido e riposo,
Di vignajuolo, agricoltor son fatto:
E canterò la canape, e la vera
15Cultura d’un sì nobile virgulto,
Che ne’ campi d’Italia, e piucchè altrove,
Nel felsineo terreno, e nel vicino
Centese floridissimo recinto,
(Dov’è una terra, che città può dirsi,
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