Pagina:Il canapajo di Girolamo Baruffaldi, Bologna 1741.djvu/33

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Felice età, che da l’aratro intatte
Davan le terre i frutti lor maturi,
Nè l’umano sudor, piucchè la pioggia,
L’erbe innaffiava, nè dovea ’l bifolco
5Pensare a l’avvenir vario ed incerto!
Ahi, che n’andò sì bella età felice,
Nè più, meschina, a ritornar s’arrischia,
Dacchè l’uom per desio di farsi grande,
Avaro e insaziabile divenne!
10Or dee l’agricoltor pensar d’ogni ora
A l’avvenir, in terra seppellendo
Le sue speranze, al variar bizzarro
De le stagioni sì incostanti esposte,
Nè trasandare un dì l’aspetto nuovo
15Di Cinzia, nè del sole il vario giro,
Se non vorrà le sue sostanze, e tutta
L’arte del viver suo perder col tempo.
Tu, che vorrai perciò del canapino