Pagina:Il canapajo di Girolamo Baruffaldi, Bologna 1741.djvu/55

Da Wikisource.

Ma il ciel volesse, che tutti i suppositi
Fossero come quei, che ’l mio divino
Ariosto già un dì mise in commedia.
Quei fur scoperti, e furon galantuomini,
Nè di falsa semente fu Dulippo,
Nè ’l suo compagno Erostrato: amendue
Fecondi furo d’onorata prole,
Nè dal supposto fu avvilito il vero.
Ma il suppor seme falso, adulterino
A la vera semente canapina,
E’ vitupero, che la merce tutta
Può screditar, sicchè non più la fama
De la centese ampla ricolta voli
Per le piazze più illustri oltramarine.
Però ben diligente esame in pria
Dal nostro esperto agricoltor si faccia;
E se un solo granello, un solo arbusto
Ne scopre, il butti al fradiciume, al ciacco,
O falce inesorabile ’l recida.