Vai al contenuto

Pagina:Il castello delle Mollere.djvu/23

Da Wikisource.

23

nista, nè seppe celare lo sdegno suo; tanto più che nella favola era introdotto un progettista, che co’ più bei paroloni del mondo sull’economia, proponeva il modo di far camminare i dicasteri dello Stato a vapore, dal numero degli impiegati di ciascheduno di essi calcolando la forza, come nei battelli ora si fa dei cavalli. La terza sera poi, quando si recitava il trionfo dei tristi, lo sdegno non ebbe più nè ritegno nè confine. Dei tristi ve n’erano assai, e forse con troppa amarezza io gli aveva smascherati e punti. Non vollero darsi a divedere, conciossiachè la fama di tristo dispiaccia anche a chi lo è; ma nelle loro segrete conventicole deliberarono di darmi la morte.