Pagina:Il castello delle Mollere.djvu/48

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comune a tutti i mortali. Stette quasi due mesi interi con meco quel buon Orazio; ma in lui la tristezza cresceva sopra ogni fede, di modo che un bel dì cogli occhi rossicci ed umidi e con interrotte parole, prese da me commiato, e dicono sia andato, insieme con Galeotto del Carretto, in Levante a far la guerra contro ai Saracini. Dio l’accompagni e lo salvi; chè nell’affrontar belve e masnadieri era un leone, ma con meco timido agnelletto. Era cara persona; nè io potrei giurare di non averlo amato anche un poco... per altro io non t’ho rotto la fede. Tu non mi hai rotto la fede, disse Rampoldo, ma ora tu mi rompi... Che cosa ti rompo? rispose Rosetta