Pagina:Il castello di Malpaga.djvu/12

Da Wikisource.

— 11 —

particolarità di cominciare e terminare con bocche di leone, quali si notano in una delle imprese del Colleoni. — Puttini, figure di santi, stemmi, imagini e minutissimi intrecci geometrici s’intersecano e seguono con grande naturalezza ed a tinte armoniche, ancor meglio accordate dalla patina dei secoli. Le tavolette inclinate, interposte fra i travetti del soffitto all’ingiro dei portici, completavano questa decorazione a fresco, col portare dipinti dei profili di donne e guerrieri, di cui rimane qualche traccia, e i cui soggetti vennero forse dallo stesso Colleoni suggeriti agli artisti; poichè questi s’interessava assai all’arte, come gli storici riferiscono, e come lo prova lo zelo da lui spiegato per l’erezione dell’oratorio di Bassella, e della monumentale cappella di famiglia, che si ammira in Bergamo. Il Colleoni voleva innalzar questa nel recinto stesso della chiesa di Santa Maria Maggiore; e di fronte al rifiuto dei prelati, la volle costrutta adiacente alla Cattedrale, atterrando la sacristia con una schiera di operai obbedienti al suo volere, e sorvegliando di persona i lavori, ch’egli spinse alacremente, per modo da portarli quasi a compimento prima di morire.


Sulla parete del portico a terreno, al di sopra della porta che comunica coll’atrio esterno del Castello, è rimarchevole un dipinto dell’Annunciazione, mentre sulla volta è rappresentato il Padre Eterno, col globo terrestre in tre sole parti diviso e segnato Europa - Asia - Africa (Tav. VIII). Le pitture delle sale, come già si disse, non sono dell’epoca del Colleoni, ad eccezione di qualche traccia nel piano superiore. Non parliamo di quelle di minor pregio, dipinte nella seconda metà del seicento, che decorano tre salotti a terreno, a sostituzione forse di altre di maggiore interesse. Volli però illustrare una porta in marmo di Verona, di buona epoca