Pagina:Il cavallarizzo.djvu/194

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LIBRO SECONDO 99

& non in fretta: cominciandosi dal collo, & distendendosi poi in dietro alla croppa: strigliato che fosse con prestezza senza punto perdita di tempo, si deve appannare con il medesimo ordine tutto, & di più le gambe ancora, di poi stroppicciare con stroffione di paglia con l’ordine istesso, vero è, che nelle spalle & nel petto deveno essere stroppicciati all’in su in questo modo, che comminciando sempre quasi di mezzo il petto si finisca sopra del guidaresco, & anco più verso la schena, così anco si deve fare nel ventre tanto nel stroppicciare come nel palmeggiare, cioè, comminciar sempre di sotto di mezzo il ventre, & venire all’in su verso la schena, dipoi seguire il resto, stroppicciando che siano, si deveno palmeggiare con gli stessi ordini; & dipoi appannare con altra pannatora netta, ò di peli ò di lana, e rimetterli i suoi colli & coperte, le quali deveno molto bene coprirli il petto, & il ventre, & fattoli stallare, & evacuare per il secesso si deveno mettere alla mangiatora. La quale deve essere bassa in terra, & ivi darli un poco di bonissima paglia, poco dipoi se li deve dare il suo beverone il quale basta che non sia freddo, & poi il suo orzo ben mondato & ritornatogli le lettiere sotto si deveno lasciar così fin alla sera all’hora del governo, il qual sarà nel medesimo modo che fu la mattina, & rifattoli le lettiere se l’impiranno i piè di fiammata fresca, & se il bisogno lo richiede se l’unteranno le unghie, & sempre se li darà la paglia bonissima à poco à poco. Devete avertire che quando sono troppo in carne, & panzuti, allhora la striglia & gl’altri governi deveno essere gagliardi, & così ingagliardirli, & minuirli come vedete il bisogno. Dell’orzo ben mondo & battuto, gli ne devete dare quanto ne vogliano, non però gli lo devete lasciar che gl’avanzi innanzi tutto il giorno, e la notte, ma se gli ne avanza di poi una ò due hore che gli lo havete dato, toglieteglielo d’inanzi. Ma guardategli ben prima in bocca che non havesse quialche offesa, che gli lo facesse mangiar più tardo dell’usanza sua. Il suo bere communemente sarà à bastanza tre boccali di beverone nel principio quando cominciate à metterli in ordine per il corso; ma come di quattro, ò cinque giorni vi avicinate ad esso dui boccali per volta sarà assai il strameggiare sia sempre di paglia perfettissima, ma poco alla volta & spesso, eccetto che nella notte, la mattina della quale si ha ad essercitare non se ne gli dia se non un pugno, dipoi che haverà mangiato l’orzo; & subito dipoi se gli metta la sua gabbiola di ferro, ma rivedassi però la notte almen due volte, & donasegli tanto di zucchero rosato per volta, quanto saria mezza noce, overo un pochetto d’una passarina. La mattina poi à bonissim’hora strigliasi & governasi al solito ma con manco tempo assai dell’ordinario, & postoli la sua copertina dall’essercitio & il suo bardellino, vorrei che un huomo prattico in tal mestiere in questo principio lo essercitasse & anco fin appresso al dì del corso di sei giorni, ne’ quali poi il ragazzino deve essercitarlo due ò tre fiate al più. Hor l’essercitio & il darli lena sarà tale, che voi avertirete benissimo quanto sia lunga