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DEL CAVALLARIZZO

levano in piede spesso. Dicano alcuni che se una cavalla gravida sarà tocca da donna che habbia il suo tempo, si disperderà. Et aggiunge che non solo essendo tocca, ma veduta; se però sarà quel menstruo il primo, che habbi la donna havuto. Similmente dicono che fa aborto la cavalla se toccherà vestigij et le pedate del lupo. Farà il medesimo sentendo l’odore d’una lucerna spinta all’hora, che facci fumo. Il che accade ancora ad alcune donne; secondo Aristotile & altri auttori. Dicano ancora che la gentiana herba, & la favina fanno il medesimo effetto. Et altri han detto che le cosche, & ferole cavalline, & altre herbe triste fanno morir il poledro inanzi che la madre faccia aborto. Porta la cavalla un’anno, la l’herede che nasce dopo questo tempo è vitioso, e inutile. Et quando partorisce sta in piede, stando tutti gl’altri animali quadrupedi à giacere, secondo Aristotile. Ben che in Imola io vidi il contrario in una bellissima & buona cavalla la quale parto sì stando à giacere. La Cavalla di poi il parto ha poco purgamento, & poco profluvio & flusso di sangue dalla natura. Il che aviene per haver corpo grande. Et partorito che ha subito devora le seconde, cioe le pellicole nelle quali è involto il parto, & che escano dopo quello. Così anco l’hippomane le cavalle diventano magre se le sono tolti troppo presto da lato gl’heredi; non per altro che per il desiderio & amore che hanno de’ suoi figliuoli absenti. Però vuol Columella che sempre si lasciano andare con le madri insieme; & che paschino in un medesimo pascolo, fin che siano in età da levarli; & metterli alle fatiche. Ma io sono di altro parere; come dirò al suo luogo. E tanta amorevolezza è tra loro, per la compagnia che hanno insieme per la campagna, che se una cavalla venisse à morte, l’altra allevarebbe il suo poledro. Godeno molto del suono, e del canto. Io non voglio nel fine pretermettere questo, che ho trovato in auttori degni di fede, che se la calvaria d’una cavalla, che havvia fatto heredi sarà posta in un orto, lo farà fecondo & abondante.


Cap. 28. Dell'Hippomane.


Nel capitolo precedente dissemo che proprietà della cavalla era d’ingiotirsi subito dopo il parto le seconde, & l’hippomane; & promisi di dire cos’era. Hor parendomi che questo sia il luogo, ve ne parlerò con quella più brevità che mi sarà possibile. Hippomane adunque quanto al nome, vien da Hippos, che vuol dir cavallo, & μανήα, che vuol dir furore, allienatione di mente, & pazzia; dal qual nome l’Ariosto ne cavò il verbo in quel verso. Et se ben come Orlando ognun non smania. Questo Hippomane così interpretato, quando le cavalle lo patiscono che è quando vanno in amore; & mandano fuori per la natura per desiderio grande di coire, un certo humore assai più liquido del seme del cavallo. Il qual’humore propriamente