disecca: le raddunate, & costrette insieme risolve: le marce, & putrefatte ritaglia, & sana i dolori invecchiati, guarisce le parti del corpo allienate, & che hanno presa cattiva via, & complessione per qual si voglia causa, ritorna al suo essere di prima: & le cose cresciute oltra’l dovere della natura levate via, & adduste le parti, non lascia di poi crescere. Io vorrei dunque che si desse il fuoco a’ poledri; & di poi dato, si lasciasseno andar liberi al pascolo. Perche la ruggiada li guarirebbe assai meglio d’ogn’altra cosa; havendo questa virtù grande di curarli prestamente; & far che le cotture, & segni del fuoco apparino assai manco; & che paiano piu belli assai che con altro rimedio nella stalla, fosseno guariti. Però deve essere dato il fuoco da marescalco perito nella Primavera, over nel principio dell’autunno nello scemare della Luna: & di poi lasciar libero andar il poledro per il pascolo al beneficio della ruggiada. Che in questo modo di poi si potrebbe più sicuramente il Cavalliero, over Prencipe servire del suo cavallo in ogni impresa. Il quale non sarà di poi così sogetto al pericolo delle galle, delle schinelle, & altri mali, che sogliono venire alle gambe nelle parti da basso de i cavalli gioveni, ò per le fatiche, over per altro. Di poi che saranno guariti del fuoco, & che haveranno tre anni, il che sarà di Marzo, li farete pigliare con destrissimo modo da cavallari periti con laccio che non possa far male, & havendo apparecchiato ivi una, ò più cavalle ben dimestiche, over uno, ò più piacevoli ronzini, li aviarete d’uno in uno appresso à quella alla volta della stalla; accioche piacevolmente caminano, & volentieri comminciano ad assuefarsi ad ogni cosa: & ivi nella stalla appresso al poledro tenerete per alcuni giorni caval piacevole & mansueto; accioche da quello impari à mansuefarsi, & che più sicuramente possi esser governato dal fameglio. Il quale dev’essere molto discreto & diligente, amorevole & animoso & intendente del governo de’ poledri. Et questo dico perche l’importantia sta in questo principio in ben asuefarli, & non farli vitiosi. Delle minutie che si ricercano nel governarli, non accade ch’io dichi altro, non essendo alcuno che non sappi quasi tutto quello che in questo principio s’appartiene al governo loro, & à dimesticarli: & che con carezze, & con l’assicurarli à poco à poco piacevolmente s’acquistano. Dove che per il contrario facendosi, non si farebbe giamai cosa buona. Questo ben dico che per alcuni giorni non li teniate legati alle mangiatore, ma col capestro lungo passato per l’anello, che sta davanti in quella à questo solo effetto; & per legarli quando sarà il tempo; & passato da questo anello in quell’altro che sta dietro alla colonna à man dritta, lasciarete il capestro così lungo senza annodarlo disteso in terra; acciò si possa pigliare facilmente, & tenere: & con esso governarli, & strigliare bisognando. Nel medesimo dì, che li pigliate, & mettete alle lor poste in stalla, vorrei contra l’uso commune, che per trovarsi stracchi