Pagina:Il crowdsourcing tra necessità di coordinamento e perdita di controllo.djvu/46

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Inoltre esistono problemi di circoscrizione delle competenze, oltre che di possibili divergenze di obiettivi tra i settori.

Come afferma Gigi Cogo, “per introdurre le dinamiche 2.0 nella Pubblica Amministrazione è necessario migrare da un’organizzazione per funzioni a una rete di relazioni tra persone” (Cogo, in Magrini, 2008, 87). Cottica, sulla stessa linea di pensiero, sostiene che le politiche in Rete, essendo fatte di link, permettano l’abbandono delle tradizionali classificazioni burocratiche a favore di una classificazione per obiettivi, community e interfacce. Gli obiettivi sono gli indicatori che orientano le politiche e devono essere riferite a problemi specifici (il contrario delle responsabilità burocratiche verticali). Le community sono il motore delle politiche, sono auto selezionate e auto gestite. Le interfacce sono le modalità tramite le quali i fondatori di una politica cercano di direzionare il lavoro della community.

Un altro problema è quello relativo al controllo: Cottica afferma che da un lato le politiche wiki sono emergenti da dinamiche sociali spontanee, quindi presentano un movimento dal basso verso l’alto; dall’altro esse sottostanno ad un lavoro di progettazione e gestione della community (che l’autore ritiene non trascurabile e non riducibile), quindi presentano un movimento dall’alto verso il basso. In realtà queste due caratteristiche non sono in contrasto, bensì complementari. “Nella mia esperienza, comando dall’alto e consenso dal basso si sostengono a vicenda” (Cottica, 2010, 172): l’autore porta l’esempio di Kublai, una community di creativi a fine progettuale, ideata nel 2007 da lui in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico. All’interno della community è stata incoraggiata la formazione di un gruppo nucleo (comando) costituito dai membri più competenti, attivi e stimati, il club dei progettisti, che serve per fornire esempio e consiglio agli altri membri. Questo consente maggiori occasioni di interazione tra progetti e maggior autogoverno della community (consenso).

Infine uno dei grossi limiti alle politiche wiki è il digital divide, tecnologico ma soprattutto cognitivo (che consiste non solo nell’apprendere ma anche nell’aggiornare continuamente le abilità necessarie per usare la Rete). Questa disomogeneità all’accesso ha creato un dibattito sulla presunta antidemocraticità delle politiche wiki. Nonostante il digital divide renda le politiche wiki un fenomeno ancora circoscritto e minoritario, esse sono pratiche di valore in quanto, afferma Cottica, non vanno a sostituire le forme