Pagina:Il crowdsourcing tra necessità di coordinamento e perdita di controllo.djvu/82

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forniscono informazioni: essi collaborano alla co-costruzione del palinsesto tramite la condivisione delle proprie iniziative.
Trasversalmente a queste tre categorie, esiste un gruppo di interlocutori particolarmente fidelizzati, che segue assiduamente TER e partecipa quasi quotidianamente al dialogo e alle attività di crowdsourcing. Sono i cosiddetti evangelist, figure intermedie tra la redazione e la community allargata: sono tutti quei soggetti che, pur essendo esterni alla redazione, costituiscono quella parte di comunità molto attiva, fedele alla regola del 90-9-1. Grazie a loro, e alla reputazione di cui godono, la conversazione inizia, facendo emergere il coinvolgimento anche del resto della community. Essi, con il loro contributo, forniscono visibilità a TER e rompono il ghiaccio. È grazie agli influenzatori che si realizza la qualità dei social network nota come scalabilità, ovvero la produzione di effetti di scala.

3.2.3. Come si svolge il lavoro in TER

Il gruppo di lavoro di TER è composto da quattro redattori (tra cui un coordinatore) ed è organizzato per turni di lavoro stabiliti settimanalmente e suddivisi per mezze giornate. Da notare che uno dei redattori faceva parte dei cosiddetti evangelist, la fascia più attiva della community di TER.
Nonostante i rapporti tra i redattori si svolgano prevalentemente tramite e-mail e, soprattutto, tramite Skype (che consente un dialogo più rapido e serrato), periodicamente vengono organizzate riunioni di allineamento.
La redazione di TER è organizzata come community autoregolata, seppur supervisionata da un coordinatore. I rapporti sono tuttavia non gerarchici e basati sulla fiducia.
Non c’è specializzazione funzionale: tutti i redattori, community manager compreso, svolgono tutte le tipologie di attività e coprono entrambi i ruoli di animatore/moderatore e di responsabile del community-care, descritti da DeBaggis.
Si preferisce la definizione community-care a quella tradizionale di costumer-care in quanto gli interlocutori di TER costituiscono una vera e propria comunità, unita da un set di interessi comuni più che dalla fedeltà ad un brand specifico. Nonostante la regione Emilia-Romagna possa essere interpretata come brand, in questo caso prevale l’essere membro di una comunità piuttosto che l’essere semplice cliente. Fare community-care