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142 Capitolo quinto

detti dusii avevano in uso di rapir le persone vive, portarle in luoghi spesso remotissimi da quelli ove prima avevano stanza, e lasciare in loro luogo immagini ad esse somiglianti.

Santa Francesca Romana ebbe, del resto, a soffrirne di tutti i colori. Un giorno, non sapendo che altro farle, il diavolo la legò a un cadavere putrefatto, e cominciò a voltolarla per terra come una fascina. Ma non so s’ella avesse più ragion di dolersi che la beata Cristina da Stommeln, che un sozzo demonio imbrattava villanamente di sterco.

Innumerevoli sono i santi che ebbero a patire violenze anche più gravi. San Simeone Stilita, il Giovane, ebbe una volta strappata dalla barba una man di peli; sant’Everardo fu schiaffeggiato notte e giorno, senza intermissione, dal Venerdì Santo alla Pentecoste, ossia cinquantadue giorni di fila. San Niccolò da Rupe fu ravvoltolato ben bene in un roveto. I santi Romano e Lupicino ricevevano addosso una gragnuola di sassi quando si mettevano in orazione; san Dunstano fu ancor egli preso a sassate. Dalle sassate alle legnate poco ci corre.