Vai al contenuto

Pagina:Il diavolo.djvu/276

Da Wikisource.
268 Capitolo nono

ma nel corpo ancora recavano, come pecore e giovenchi bollati, il marchio del padrone, il così detto stigma o sigillum diaboli, il quale era un punto fatto privo, per virtù soprannaturale, di ogni sensitività. Spesso, in un medesimo corpo, erano parecchi di tai suggelli, e gl’inquisitori figgendovi un ago facilmente si assicuravano della colpa o dell’innocenza dell’accusato.

Streghe e stregoni si congregavano in certi tempi e luoghi per rendere omaggio e far festa al loro signore. Eran quelle le corti bandite del diavolo. Ogni paese aveva suoi luoghi appositi per così fatte riunioni, le quali contavano a volte, se i racconti non mentono, migliaja e migliaja di persone. In Francia il principale era il Puy de Dôme; la Germania aveva il Blocksberg, l’Horselberg, il Bechtelsberg e altri assai; la Svezia il Blakulla; la Spagna la landa di Baraona, le sabbie di Siviglia; l’Italia il famosissimo Noce di Benevento, il monte Paterno presso Bologna, il monte Spinato presso la Mirandola, ecc. ecc. Assemblee si tenevano ancora sulle rive del Giordano e sul monte Hecla, nella remota Islanda. Facevansi di solito una volta la