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L'inferno 301

valiere, al quale niuno era ardito di dire nulla. Venendo alla porta del palazzo, comandò il cavaliere al conte, che montasse in su uno cavallo che ivi era apparecchiato; e prendendolo per le redini e traendolosi dietro, correndo alla distesa, lo menava su per l’aria, veggendolo tutta la città, traendo il conte dolorosi guai, gridando: Soccorretemi, o cittadini, soccorrete il vostro conte misero, isventurato. E così gridando, sparì dagli occhi degli uomini, e andò a essere senza fine nello inferno co’ demonii.„ Prima che dal Passavanti e da Elinando, si trova narrata una storia in tutto simile da Pietro il Venerabile nel suo libro De Miraculis.

In questo lor mestiere d’acchiappar le anime, o anche gli uomini vivi, i diavoli non la guardavano tanto pel sottile, e spesso mettevan le mani addosso a chi non dovevano. Morto l’imperatore Enrico II, un eremita vide una turba di diavoli portarne l’anima, sotto forma di un orso, al giudizio, che riuscì favorevole al prigione. Gregorio Magno racconta la storia di certo uomo nobile per nome Stefano, il quale, essendo in Costantinopoli, subitamente ammalò