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434 Capitolo decimoquinto

varie forme per isfuggire al diavolo, che varie ne prende egli pure inseguendolo. Da ultimo il giovane, mutatosi in faina, uccide il suo persecutore che s’era mutato in gallina: “è questa la ragione,„ conclude il racconto, “perchè non c’è più il diavolo."

Strana e significativa un’affermazion così fatta nella bocca del popolo. Il diavolo non c’è più: prima di lasciar lui e la sua storia, vediamo qualche sintomo e qualche ragione del suo disvenire. Il diavolo nacque di certe cause, visse e prosperò in certe condizioni, adattandosi come potè meglio al loro lento ma continuo variare. Alla legge di variazione, che governa tutte le cose, soggiacque egli pure, e, come un organismo vivo, percorse tutti i gradi della evoluzion della vita: mancate le cause e le condizioni dell’esser suo, egli si estenua e muore, come farebbe un animale dei tropici trasportato sotto il rigido cielo settentrionale. Egli muore perchè la sua funzione è cessata, e perchè l’idea che lo fece vivere non riesce più, nel vasto agone della concorrenza vitale, a tener testa ad altre idee, più vigorose e più giovani.