Pagina:Il diavolo.djvu/52

Da Wikisource.
44 Capitolo secondo

come dice l’Alighieri, e con Satana gli altri ribelli, videro, non solo il corpo loro farsi più denso e più grossolano, ma ancora mutarsi in obbrobriosa deformità la bellezza sovrana di cui Dio li aveva vestiti. La forma dei diavoli è pertanto una forma umana deturpata e mostruosa, nella quale il ferino si mescola con l’umano, e non di rado soperchia; e se per ragion della forma si dovesse assegnare ai diavoli (mi perdonino i naturalisti) un posto nella classificazione zoologica, bisognerebbe raccoglierli per buona parte in un’apposita famiglia di antropoidi.

Una bruttezza eccessiva, quando spaventosa e terribile, quando ignominiosa e ridicola, fu dunque tra i caratteri, dirò così, fisici del diavolo, il più spiccato ed appariscente; e non senza ragione, giacchè se non è vero, come si volle far dire a Platone, che il bello è lo splendore del buono, è per contro verissimo che gli uomini sono tratti da una specie d’istinto di cui non cercheremo ora le origini, ad accoppiare bellezza e bontà, malvagità e bruttezza. Dare a Satana una bruttezza eccessiva fu considerato