Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 140 — |
— Bene. Intanto devi sapere che in stazione le donne non entrano; e poi avvertirò la questura.
— Ah! in stazione... non si entra... Dunque tu partirai... e io non ti vedrò nemmeno partire....
— Già. Proprio così. Bisognerà che ci lasciamo qui.
— E quando dovresti partire?
- C’è tempo. Martedì sera.
— Va bene.
*
La notte seguente, baci, lagrime, preghiere della donna, esaltazione dell’uomo già lontano di spirito, già immerso nel suo futuro eroico. Glorietta fu presente a quella lunga scena. Parve che avesse pietà della povera amante scagliata in un pozzo di disperazione, e sorrise a Franco che sapeva dare un’ora suprema di gioia, gli ultimi baci, a questa disperazione.
Franco sentì che la fanciulla lo accompagnava da vicino, senza più pudore di fronte al dolore, sentì che quasi gli guidava le mani e le labbra nel carezzare e nel baciare le carni febbrili di Maura.
Glorietta fu quella notte l’angelo della voluttà, la purissima spettatrice di una terribi-