Pagina:Il mio cuore fra i reticolati.djvu/239

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ed eccitò furibondamente gli Arditi che, al grido del Capitano, urlando «A noi!» con furore di vendetta, si scagliarono come un uomo solo contro il baluardo nemico, dove le mitragliatrici invano tentavano ributtare l'assalto, che già si delineava vittorioso nella sorpresa e nell'impeto travolgente. Tra i primissimi, pugnale alla mano, Franco balzò all'assalto del trincerone, seguito e confuso immediatamente da centinaia di Arditi che, torrente irrefrenabile, invase col suo Capo il rifugio del nemico, pugnalando, baionettando, dissolvendo ogni difesa.

Cinque minuti dopo, Baseggio dava ordine di rovesciare il fronte del trincerone, e inseguire il nemico che a gruppi disordinati si ritirava per il bosco verso il sovrastante Colle di S. Osvaldo, inseguito dal fuoco efficacissimo delle nostre artiglierie e mitragliatrici. L'operazione del Volto era riuscita pienamente e Baseggio, per non dare respiro al nemico, dispose che la truppa proseguisse nella giornata stessa in ricognizione offensiva verso il Colle S. Osvaldo, e mentre, con Franco sempre al suo fianco, si accingeva ad esaminare il terreno boschivo, insidiosissimo, dove gruppi di tiratori bavaresi, ben nascosti, si accanivano nella resistenza, e stava per attraversare un piccolo burrone, il tenente Galante avendo visto una mitragliatrice appostata