Pagina:Il mio cuore fra i reticolati.djvu/256

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Cerca di prenderlo. Potrebb'essere importante.

Lo vide difatti sbucare di sotto il tremezzo.

Disse:

— Grazie!

E così insaponata uscì dalla vasca, si curvò tremante un poco, raccolse la bustina terrea, la lacerò d'uno strappo. Ignuda davanti all'ignoto, con un'emozione traboccante, lesse queste parole:

«Ferito non gravemente braccio destro — pensovi serenamente soavemente — Ospedale da campo 271.

        Sottotenente Arbace.»

Quando Glorietta uscì di camera, le amiche intuirono subito qualcosa di grave e di doloroso. Ella scese di corsa nella sala da pranzo, cercò zia Noemi, e l'abbracciò teneramente.

— Aiutami, zia! — mormorò — Aiutami! Fammi partire..... Fammi andare lassù.....

Zia Noemi lesse il telegramma, si commosse, capì. Non fece una domanda nè una parola di commento. Zia Noemi era molto influente, conosceva tutta Napoli, e poteva chiedere qualunque cosa al Prefetto o al Generale di Corpo d'Armata, sicura che, per lei, non ci sarebbero state difficoltà.

Si vestì rapidamente, salì in automobile