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SCENA TERZA.' Ì6S Ma fatto al fin per fe lìejfo fi futile Da la cute, oue pria pendea sifone ; E fen za far più guerra Il beutito liquor [farge fer terra.
Mi^ Et io tanto tramai l'altrui perdona, K.
' Eltolo al eor di Dio fietadt impreffi ; Ch’ai fin sì ne reflui fato Ila,e piena , Ch'à contrario defie parche mi fuolgo: Come,chi troppo mel gufla,epoi fentc Di quel dolce fouerchio,* naufea,enoia; Per ragion di dieta Con f ticchi amari i fuoi faflidij accheta.
Pa. A tempo vi ritteggio.alme forellej H cen mio gran piacer d'ambe fentiua 1 bcidifcorfi.egli alternati amori .
Mif. Si/t benedetta tsi,rieffo,t legame, Di bianca calamita,e d'or conteflo, C'hai l’huom con Dio perpetuamente unito, De la Terra,e del Ciel viro ort^onte.
Pa. Ho dato pace al comi Attuto core Dtlnoflro Pietro. Mi.Et io poc'anzi'l vidi, E bencatechnato à te lo fpinfì.
Giuft. Altro fin hebbe tl traditor maligno ; Et io vi fpefi le parole indarno.
Mif.' Chi ià,s'à te venia, pace chiedendo, Se pace hauer potea,com hebbe Filtro ?
Pa, Hauer ben la potea,ma non la chiefe, Kìda me off, rta ancor prefa l'haurehbe ; Chechiufo hauca d'egni rimedio il varco .
Te non trouò;ch'ei la pietà fuggiua Con l'indurato cor. me non ritenne ; Che volli hauer guerra mortai con Dio: S) ch'egli [vi fìi del fuo mal cagione :
