Pagina:Il mortorio di Christo.djvu/222

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SCENA SECONDA. 197 Ma perche circhi il Capitan^chetanto Centrarti) è fallo a tuoiptnfitr fintflri ?

Mif. Io,chi lo cerchile il Prefide, che'l chiama ì Sciti. Accufatormaluagio, hauraigià detto, Quanto pipa Irà noi. Mtf.Saffelo il Citie, A maggior cofa attendo: e ver, che prefi»

Ei da fefleffo hà da feourir fi à tulli t O' ritrattarfi dal fuo folle ardire .

Sold. Non fol fi /coprirà, (che non può’l foco Tener ft occulto al fen ) ma pten di %elt Mille volte vorrà, pria che difdir fi , Al fuo morto Signor monte à canti.

Mif. Le parole fon femme,vedraffi Se fon conformi à le p troie t falli, lo bramai,che quel corpo in mille pezzi Si lacerafiefo almen,che ninno ardi fi e Di fepelirlo-, e poi che nulla ottenni , Diedi con maggior nerbo il terzo affaltoi Et impetrai dal Prefide, che'l morto Si cufiodifca in fino al giorno ler^o.

Voi farete le veglie,t'Ivoflro Due« Affi fiera ne la cu fiodia , e al fafio Metterà del fepolcro il fuo fuggello ; Pereh'altri'l corpo morto nonmuoli, E perfuada altrui,eh'egli « rifarlo.

Vedi nobilptnfitr, cofi deludo Lepromeffe del morto# le fperan^e De viui,e'l tuo Signorie vi trattiene, Haurà l'intento’,e s’ei non vuol,fi moflra Adoraior tCvn reo.mbel d’Auguflo , E feoure l’error fuo,ferina ch’io dica.

Sold. Eia gran ventura,intorno al fanto corpo Star noi veglia/idOfOiiefaran li guardi \, * / 3 Gli