Pagina:Il mortorio di Christo.djvu/24

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Materia son di maggior bene, e fanno, Che’l riposo del Ciel vie più si stimi.

Ond'alcuu fia, che meditando i frutti De la morte di Dio, dirà: Felice Colpa d’Adamo, e necessario errore, Che meritò del Redentor tal prezzo.

Sì che conosca ogn’un, che dal mio fallo Hebbe il Mondo la Croce, e’l Crocefisso, E tutto’l ben, che dal suo sangue uscio.

Cosi soffre talhor le punte amare pastorella gentil di bronchi,e sterpi; Perche i bei fior tra quelle spine accoglie.

Cosi venti, e procelle, lampi, e tuoni Sostien talhor contadinelco ardire, Che di là pioggia à le sue biade attende: Restiate dunque al funeral di Christo, Come conuiensi, e dia ciascun la parte De le lagrime sue, de’ suoi sospiri Alla funebre pompa, s’haurà’l core Di fredda felce, non si turbi, e arretri; Che da le pietre ancor può trar torrenti Questa mistica Verga, ov’egli è appeso.

Ma chi non piangerà nel pianto amaro De la dolente Madre? ahi Madre afflitta, Vedova sconsolata, e quant’hai visto, E quanto hai da veder presso à quel tronco, Ov’il tuo Figlio esanimato pende.

Ond’io non sol per consigliare à voi, Son hor trà voi con queste mébra apparso, Ch’intorno à me del sé de l’aria hò accolte: Ma per accompagnar co’ miei sospiri I sospiri di lei, per dar con l’acqua De le lagrime mie forza al suo pianto.