Pagina:Il mortorio di Christo.djvu/33

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ATTO PRIMO.

Non vuol Di»,chi fi vida ; perche quefia Virtù nel’buio ha maggior forza, i perdi Buona parti del mino, oue Raggiunge Ragion,che la confermi,e’t ver le {copra.

Mor.i.Iobeh la veggio ira quei ciechi horrcri, Che mi ftmbran le tenere d'Egitto ; Perche lolgon la vi/la à quei,ch'offefo Hanno il Signor dtl Cielo, £ tra/parenti fono à gli occhi noftri.

"Ed eli* ancor noi rimirar potrebbe'.

Ma,come Clitiaal Sole, Volger non ofa in altra parte i lumi, Che ne’ continui pianti Occhi non fon,ma lagrimofi fiumi.

Mor.i.Cos'i lìan gli altri,che le fono attorno, Che le piangono e'Ifiglio, t i propri'j danni.

Si che veder potem finta fcourifcit, I con qualche fofpir pagar in parti L’obltgo noflro alfuntral di Chrifio.

Mor.i.lo ti veggio, Signor,ma troppo,ahi troppi Diuerfo fei da quel, che mi l’offrifii là giù poc'anzi in quei filentij eterni..

là ti cingea cerchio di gemme,e d’oro- II venerabil Capo-, e qui ti firinge Mucchio di fpine.Ahi Tortorella amante, Vedoua già de la miglior tua parte, Che fuggi’l verde,e fol ne’ bronchi annidi, là rifplendeua il tuo dinin fembianii, Lucido s),eh’era a vederlo vn Soli ■ Onde fi fì quella inuinctbìlnotte Spltndeutijfimogiorno ; e al cieco Abiffo Sor fi la non -più mai veduta Aurora.

flà il tuo volto sì macchiato,ufcun, SCÉNA