Pagina:Il mortorio di Christo.djvu/59

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54 ATTO PRIMO.

Con più cocenti ardore, Ch'ogni tua piaga acerba £' lingua,Qp occhio, et arco, e /trai famori, tur il mio duolo ad hor, ad hor più crcfcti Che cofi morto almen mtco non ftai.

Dunque fia ver,che le reliquie fante Sotlrattial fin dì l'empie mani,e ladre, Tomba le c prirà funejla, e nera l Id io ridarò in tanto Morta nel fangue tuo, viua al mio piantoT I M.Cl.Se fu tanto dolor nel petto accolto Ver fi per gli occhi,ò vincitrice altiera K Del Mondo,o nobtltflìma Doni t 11 a, Sei per legge d'Amots'^ual farà il pianto Degli occhi miei,qual farà il duol de VaU Mètre condotto veggo à tal fuentura (ma.

Non fei l’amato,e amante, ila quel ch’à me con si bel nodo auuinfe Hjnion di fAngue, e legge di Natura i Se tanto efcono ardenti i tuoi fofpiri Per la morte di quel, che pochi giorni Prima ti trafie àp'ù /inceri amori ; Che far dtbb’io,che tante voi te,e tante Pargoletto nel fin lo llrinfi, e viddi Vepre fiupende fue dal di che nacque T Tu piangi il tuo Maefiro : lo piango à par di /confolata Madre, Vn che nipote, e più che figlio il volfs.

Come dunque potrò r accortici peno Tanto vento, che balli Per /o/pirare, e tanfo humorne gliocchiy Che corrisponda à li miei lunghi pianti? y O' doglia alta, sprofonda Ch’efci