Pagina:Il mortorio di Christo.djvu/60

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SCENA QVARTA. 3f Cl/efci ggl'ocehi.e i mc7.0al eor trabocchi.

C> figlio , e comi à un unito ci hai ritolto Tutto'lben,che cidtfti. Ahi fojji almeno Con naturai piaggio Senz.n'1 ferro trafcorfostiu'hora fii, f O'nel mio grembo}) de la Madre al feno: Ma morir corri vn ladro! effer berjagho Di mille oltraggi,e non hauer morendo Aitro chefiele àia tua fete ardenti?

Hauer croce per letto, honide (pine ter guancial, crudi, e divietati chiodi, Per fojlener le languì dette membra ; Per lenitiui vnguenti.onte e dijpetu-, Boia per infermiere! I ben ragione y Che i tuoi dolori acerbi tacchi più cruda irmacerbir U dogli»

He' tuoi denoti amami £ le piaghe mortai, piaghe immorta '$ Stampino al cor, che mortalmente il finte l Ahi diffidata gente Hebica.ch'vn fcl prendere , £ le gufi e mill’ Alme, £ nel morir d'vn fol,mille vccidefle.

Gin Non fi bilanciati duol,non fi mifur* Con legge di natura : Centrapefo Amore ; Ch' à paragon di lui crefce il dolore j £ del perduto bene , Ch'altri godeanfi innante , Colui più duol fi,che ne fù più amante, Quanto di fangue il mio Signor congiunto Mi fe Natura,e quant'e che'l conobbil £ pur tardo l’amcrjinto il defio B 6 Sta-