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o ATTOPRIMO.' _ Troppo capace à l'orificio anguflo, Che ver fa à dramma, à dramma Ciò cht di fuor irafparr., £ rtfla dentro in tanto Vnaria di fofpiri, vn nardi pianto r £ in tal diluuio l’ Alma Annidata pur viue, Tercht vivendo muoia Immortalmente mille volte l'hor ai £ quejlo par che fia tatto ptr man d’Amore, Con jcalptl di dolore Il ver ritratto di la pena mia .■ ATTO PRIMO.
SCENA Q^V I N T A.
Giuda folo.
Di fangue innocenti lòto, & impuro mofiro d’Autmo, an^flpeg- Cht caddi mai ne li Tartaree areni.
Dotti vai, dotti fuggii ahi che’l tuoptTto Hai fempre teco,e nel tuo petto il core,- Enel cor mille furie, t mille moflri Vfcitifuor dtl tentbrofo Abiffo.
£ crtdo btn, che Dio vi li condanni I per lor crucio tterno, I per lor pena ancor, ptrch’al mio petto Trotta* più atroci,i difperato Inferno.
Cofi rendi al tuo Dio le gratti,e 11 oli, mondo.