Pagina:Il mortorio di Christo.djvu/66

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G'<ud* SCENA QVINT A. 41 Giudi,ptr quii che dui fuo Figlio hauefli ?

Coft paghi l'honoT^cofe la parte, Ch'egli dato l'hauca net proprio Regno f Dunque fi vende Dio! dunque v’ ì prezzo, Che comprar pipati Fxcitor del Mondo t Ma fiafi pur,già chi venals’e fatto Per amor nofìro , eglifefiefso altrui Vender dunque douea : ma tu,che feruo Eri di lui, chi /ignori» n hauefli} H abbila purtdunque si poco filmi, Quel,che lì compra co’l fuo proprio sagtteì .

Con baratto J* vii vendi l tuo Dio , Che taf ci al comprata,che faccia il prezzo?

Sia pur giù fio il valor-.dunque doueui Venderlo a' fuoi ni mici, ghe fucchiato Gli han prima il fangu^e poi lauiialoltot Venda/s pure al Boia al macello: Perche'l vendi d’amico ? e perche fingi Co'l bacio efftr de’ fuoi ? perche non fcopri Il velen del tuo cuore ) Che minor male è al fine E/fernemico altrui, che traditore.

Quante [on colpe in vn fot fatto accolti• ]l Bacio,ch'ì d’ Amor,mejfo,dt pace.

He la mia bocca infami, Ahi cor di pietra,e [malto, Di guerra indtciofù fegno d'affali» « Ahi bacio traditore, Che col pegno d'Amor iradifci Amore.

Bacio non folli tu,ma dardo,e frale, Temprato nel mio cor,tra rabbia, e fdegno : F tbro ne fu Satan.ch'alfoco eterni Dtl mio paio gl die forma ,e vigore.