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― Tu per ora non ti moverai da Roma; è vero? ― chiese il Grimiti allo Sperelli.

― Rimarrò sino ai primissimi di novembre. Poi andrò in Francia per quindici giorni a rifornirmi di cavalli. E tornerò qui, verso la fin del mese.

― A proposito, Leonetto Lanza vende Campomorto ― disse Ludovico. ― Tu lo conosci: è un magnifico animale, e gran saltatore. Ti converrebbe.

― Per quanto?

― Per quindicimila, credo.

― Vedremo.

― Leonetto è prossimo alle nozze. Si è fidanzato, in questa estate, a Aix-les-Bains, con la Ginosa.

― Mi dimenticavo di dirti ― fece il Muséllaro ― che Galeazzo Secínaro ti saluta. Siamo tornati insieme. Se ti raccontassi le gesta di Galeazzo, durante il viaggio! Ora è a Palermo, ma verrà a Roma in gennaio.

― Ti saluta anche Gino Bommínaco ― aggiunse il Barbarisi.

― Ah, ah! ― esclamò il duca, ridendo. ― Andrea, bisogna che tu ti faccia raccontare da Gino la sua avventura con Donna Giulia Moceto.... Tu sei al caso, io credo, di darci qualche spiegazione in proposito.

Anche Ludovico si mise a ridere.

― So ― disse Giulio Muséllaro ― che qui a Roma hai fatto stragi meravigliose. Gratulor tibi!

― Ditemi, ditemi l’avventura ― sollecitava Andrea, curiosamente.