Pagina:Il podere.djvu/107

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— Veramente, non sarebbe andata male; ma gliel'hanno sciupato le acquate che sono venute! Ci ricaverà la metà di quel che poteva costare.

Giulia sorrise: era contenta; ma queste notizie, tra buone e cattive, non le bastavano. Possibile che non venisse giù una grandinata grossa come le noci; sopra le viti?

Allora Berto e Giulia si guardarono ne gli occhi. Cecchina chiese:

— Vuol gradire un bicchiere di vino? È fresco fresco: l'ho preso dianzi in cantina, non sarà nè meno un quarto d'ora.

— Grazie: mi farebbe male, perchè sono digiuna.

— Vuole un pezzo di pane? L'ho cavato dal forno ieri. Non è più caldo, ma si mangia volentieri lo stesso.

Aprì la madia e le fece vedere uno di quei pani grossi e pesi; che mangiano i contadini.

— Tenga anche il coltello: se lo tagli da sè. E non faccia complimenti.

Giulia staccò con le mani un cantuccio, dov'era più saporito; e si mise a masticare. Berto empì un bicchiere di vino a lei e uno per sè.

— Alla moglie non glielo date?

— Lei lo beve quando va in cantina!

Risero; ma si chetarono tutti e tre insieme, perchè Remigio chiamava Picciòlo.