Pagina:Il podere.djvu/165

Da Wikisource.

— 153 —

XIX.


Il primo lunedi del mese, a Siena, fanno la fiera del bestiame; fuor di Porta Camollia. Sino dalla sera avanti, Picciòlo non lasciava più Remigio, dicendogli:

— Dia retta a me, almeno una volta. Mi mandi a comprare un vitello. Non si spaventi della spesa; basta un vitelluccio.

Remigio, alla fine, acconsentì. Il contadino gli prese tutte e due le mani, e ci mancò poco non gliele baciasse.

Il lunedì mattina, si vestì come per andare a una festa; insugnò le scarpe nuove e si cambiò la camicia. Con sé portò Moscino. Pareva un altro: la contentezza lo ubbriacava; e camminava a testa alta; anzi, all’indietro, perchè su non gli ci voleva stare. Moscino si mise perfino la ciarpa, portando in punta a una spalla la giubba; e dondolando le braccia.

Quando arrivarono fuor di Porta Camollia, dopo aver dovuto attraversare tutta la città, la fiera era cominciata da parecchio tempo.