Pagina:Il podere.djvu/174

Da Wikisource.

—162—

— Piglialo per ventuno. Sono centocinque lire.

— Il mio padrone te lo pagherà, com’è d’uso, tra dieci giorni; se il vitello non ha nessuna malattia.

— Sta bene!

E si dettero la mano.

Era un vitello slattato da pochi giorni, macilento e debole; uno di quei vitelli che portano di marenna, a branchi; e debbono fare trenta o quaranta miglia di strada; per lo più, di notte. Aveva le unghie nere e ancora tenere; e un muso troppo piccolo, di bestia che ha patito. Arrivò alla Casuccia tutto sudato, con il pelo che gli s’arricciava su i fianchi. Picciòlo lo aveva tirato con una cavezza al collo, perchè a mettergli la nasiera sarebbe stato presto; e Moscino gli aveva rotto più di una frusta nelle gambe perchè camminasse. Tordo disse.

— Avete comprato un capretto?

E fece una risata. Allora, Berto scese subito di casa e si mise a girare attorno al vitello; per compassionarlo.

— O come fate a farlo mangiare? Questo muore da qui a una settimana.

Picciòlo era addolorato e si raccomandava che stessero zitti; Moscino li avrebbe presi a sassate, benchè fosse mortificato più del padre.

— Vedrete che, quando ha succhiato qual-