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epilettico, che aveva questionato a morte con Giacomo per una bazzecola; pretendendo, come ripicco, di avanzare il pagamento di due maiali. Era anche riuscito, durante la malattia, a ficcarsi in camera e minacciarlo; e l’avevano dovuto riportare fino in fondo alle scale.
Il tipografo Corradino Crestai, soprannominato Ciambella, era alto quasi due metri, magro e sempre giallo, con due occhi che sembravano di piombo, con le dita delle mani così affilate che si vedeva la forma degli ossi. Si prestò a far da testimonio, perchè gli pareva ingiusto che Giulia restasse senza nè meno un soldo dopo aver avuto buona ragione a sperare di essere l’erede di quasi tutto.
Il sensale era pieno d’un odio cieco: dopo averne inventate di tutte, anche sul conto della moglie di Giacomo, tanto per vendicarsi, ora gli capitava proprio l’occasione di beffare Giacomo morto; quasi avesse potuto obbligarlo a sborsare di tasca quelle ottomila lire. E, intanto, anch’egli fece causa a Remigio, per essere pagato dei due maiali, ormai famosi tra i mercanti di Siena: dugento lire sole, del resto! Ma, a quel tempo, non erano poche.
Il Selmi era morto senza lasciare amici. Il suo carattere aspro e cupo gli aveva dato fama di cattivo; ed egli, sapendolo,