Pagina:Il sistema della tariffa annonaria sul pane in Roma.djvu/36

Da Wikisource.

— 34 —

inqualificabile ed ingiustificabile troppa, nella vita attuale del commercio. Molti anni addietro si temeva ancora la carestia, e il governo che obbligava il fornaio ad avere una scorta di grano, poteva scusarsi, sebbene poteva fare propria questa previdenza, quando imponeva la tariffa. Ma quali ragioni si troveranno per giustificare la legge della scorta, oggi che è popolare l’assioma essere la smania del guadagno la fonte del buono e del ricco mercato? E popoli, e governi, e Nazioni hanno da questa tutti la loro porzione di vantaggio; sicché il mondo n’è pieno per far guerra alla carestia.


§ V.


La quantità del lavoro di ciascun fornajo si è desunto dalla quantità del grano molito in un anno pel consumo delta città di Roma. Fino al 1818 si è ritenuto che ogni fornajo ne spianasse per due rubbia al giorno. Nel 1838 si crebbe fino a tre rubbia; ed è questa la quota che la legge attuale assegna a ciascuno indistintamente per le calcolazioni della tariffa. Questo supposto se tosse vero, mancherebbe sempre del carattere di giustizia distributiva. I forni di Roma circa il 1800 non erano che 72. La libera panizzazione introdotta nel 1818 ad oggetto di eccitare a motivo della scarzezza dei grani, la