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già morto; e il dileguarsi dei sogni e il cessare d’una dolce consuetudine era la sola causa della sua tristezza; ma nonostante tutto non disperava ancora completamente.
Un giorno Piana le disse che le Bancu, e specialmente Elena, non erano contente del matrimonio di Cosimo. Ella arrossì di cattiva gioia; oh, che Elena almeno non amasse l’altra! Ma tosto si pentì, perchè dopo tutto si sforzava a non odiare la rivale, benchè, per le maldicenze sentite, se la immaginasse molto spregevole. Vedendola al passeggio o in chiesa la guardava con occhi spauriti; e scorgendola così bella, florida, elegante e indifferente, ne provava una straziante umiliazione, che la rimpiccioliva e l’opprimeva.
Venne l’inverno. In carnevale Peppe Spina si divertiva assai, e pretendeva che altrettanto si divertisse sua figlia.
Quest’uomo un po’ bizzarro, che in gioventù aveva avuto solo il fascino d’una grande bellezza, ora, nella virilità sciupata dall’arido e continuo lavoro, non era che un piccolo gaudente, incolto e volgare. Nel suo ufficio era di un umore stravagante e bisbetico, per cui gli avvocati dicevano corna di lui, ma fuori, ritornato semplicemente Peppe Spina, era sempre d’un buon umore invadente, piuttosto grossolano.
Il contatto signorile della sua sposa gli aveva però lasciato come un lontano riflesso, che tor-