Pagina:Il tesoro.djvu/247

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badare alla tua domestica. Hai tu badato, Agada Brindis?

— Ha scoperto! — pensò ella, ma disse:

— Sicuro!

— E che cosa me ne dici?

— Perchè mi fai questa domanda?

— Perchè? — disse Salvatore alzando la voce e facendosi più rosso del solito — perchè io son l’ultimo a sapere i fatti di casa mia!

E siccome la moglie chinandosi per togliersi le scarpe, non protestava, la sua ira scoppiò. Non gridò, ma il suo accento grosso e duro, i suoi gesti furiosi, lasciavano intendere violente risoluzioni.

— Domani rideremo! Non credevo mai che Alessio fosse così vile. E glielo dissi: Lasciala stare quella ragazza, non scherzare con lei: è come nostra figlia! Ed egli dunque non mi ha badato? Ma ora glielo ricorderò io! Ah, egli crede che qui non si possa viver senza di lui? Invece io gli insegnerò il contrario, gli insegnerò come....

— Cosa dici, cosa dici, Salvatore? — esclamò Agada con dolcezza. — Non c’è bisogno di far scandali; si accomoderà tutto; son cose da nulla.

Ma egli non le badò; parlava fra sè, battendo forte un calcagno sul pavimento che tremava tutto.

— È una viltà che pagherà cara! Fuori di