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Pagina:Il vicario di wakefield.djvu/129

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120 il vicario di wakefield.

tamento per dodici anni interi. Al primo giungere in Londra di un nobil uomo che ritorni da’ suoi viaggi, di un ricco Creolo che arrivi dalla Giamaica, o d’una illustre vedova da’ suoi poderi, accorro a carpirne una soscrizione. Primieramente io pongo ad assedio i loro cuori coll’adularli; poi, fatta la breccia, vi salto sopra co’ miei Manifesti. S’eglino subito si arrendono di buona voglia, rinnovo l’assalto chiedendo di poter dedicare loro il mio libro; e se ciò pure mi vien conceduto, batto l’ultimo colpo, e insisto perchè mi si permetta di fare incidere sul frontispizio l’impresa di loro famiglia. Di tal maniera vivo alle spese dell’altrui vanità, e me ne rido. Ma per dirla schietta, poichè siamo a quattr’occhi, sono oggimai quasi mostrato a dito da tutti, e volentieri torrei ad imprestito per alcun tempo la tua faccia. Un gentiluomo d’alto affare è tornato di fresco dall’Italia; ma, per mia sventura, il portinaio di lui mi conosce di lunga mano; che se a te bastasse l’animo di portargli questo sonetto, mi si schianti il collo se tu non sorti la tua fortuna, e non ne dividiamo tra di noi le spoglie.”

“O Dio buono! E sarà vero, o Giorgio,” diss’io, “che questo sia l’ufficio de’ poeti del secol nostro? Gente di cotanto ingegno, così vilmente discende ad accattare? così pone in non cale la nobiltà della sua professione? così si prostituisce, così pel tozzo fa mercato infame di lodi?”1

“No no, padre mio, un vero poeta non può mai vile a tale segno mostrarsi; chè dove è ingegno, ivi è orgoglio. Costoro di che io ti parlo, non sono che pitocchi senza pudore, i quali vanno mendicando in rima. Il poeta daddovero, affrontando ardito per la fama ogni fatica, è codardo sempre in quelle opere che gli possono mercare vituperio; e solo chi è indegno d’essere protetto, si abbassa ad implorar protezioni. Sentendomi io un’anima superba troppo in petto per potere avvilirmi tanto inde-

  1. Appunto così va la bisogna anche fuor d’Inghilterra. — Nota del Casamia.