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Pagina:Il vicario di wakefield.djvu/147

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138 il vicario di wakefield.

fare, o ch’io do lo sfratto senza rimissione a lei ed a’ suoi cenci.” — “Cara moglie, pon’ mente che la è una gentildonna meritevole di maggiore rispetto.” — “O nobile o plebea ch’ella sia, ella uscirà di qui, sì, la ne uscirà prestamente. La nobiltà è ottima cosa quando compera e paga; ma io non vidi venirne grand’utile a codesta osteria mai; l’insegna dell’Erpice non ha ragione per ringraziare i nobili.” Ciò detto, salì frettolosa un’angusta scaletta che dalla cucina metteva capo ad una camera superiore; e dallo schiamazzare e dall’amarezza de’ rimbrotti m’avvidi tosto non v’essere danaro. Le contumelie che colei vomitava contro la giovinetta albergata erano da me intese distintamente. “Via di qua senza indugio, via di qua, bagascia infame; o ch’io te l’accocco di maniera che per tre mesi te n’avrai a dolere. E tu, sfacciata, ardisti venire in una casa onesta a mani vuote e nuda d’un quattrinello che ti protegga? Scendi tosto, ti dico, e via...” — “Ah! pietà, o donna,” esclamava piangendo la giovinetta, “pietà d’una povera creatura abbandonata; solo ancor questa notte, e la morte porrà fine a tutto.” Era la voce della mia sciagurata figliuola, della tradita Olivia! Corsi a salvarla, e sottrattala dalle mani della donna che afferrate alla misera le ciocche la venía strascinando crudelissimamente vêr l’uscio, raccolsi nelle braccia la cara mia perduta fanciulla. “Olivia, viscere mie, ben giunta al mio seno; torna, o benvoluta Olivia, al seno antico dello sgraziato padre tuo. Quantunque i viziosi ti abbiano abbandonata, evvi al mondo uno che non ti abbandonerà mai mai; e fossi tu ben anche rea di mille delitti, ei te li perdonerà tutti.” — “O mio caro...” ella stette per più minuti senza poter formare altra parola, “mio buon padre amatissimo! puossi egli mai trovare angelo più di te pietoso? E come merito io cotanta dolcezza? Quel vile io l’odio, e me stessa odio. Tu non puoi perdonarmi; ben io lo so che nol puoi.” — “Sì, figliuola diletta, dal fondo dell’anima mia io ti perdono. Solo che