Pagina:Iliade (Romagnoli) I.djvu/12

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prefazione xiii


Simili condizioni di vita presupponevano una sicura egemonia del mare. E i monumenti egiziani la comprovano, e offrono dati per stabilire, sia pure per approssimativa, la cronologia. Su affreschi del tempo di Thutmosis III (1501-1447 a. C.), vediamo dei Keftiu (Cretesi) portare in omaggio al re d’Egitto vasi perfettamente uguali ad alcuni che si trovano nel secondo palazzo di Cnosso. Dunque, lo stile così detto del palazzo, fiorì intorno al 1500. A prima di questa data risale dunque il meraviglioso stile di Camarès.

D’altra parte, a Tell el Amarna, la città egiziana fondata dall’eretico Ecnàtone, si trova il notissimo pavimento con gli uccelli palustri, evidentemente ispirato all’arte egea, e forse costruito da artisti egei chiamati da quel re alla sua corte. E poiché Ecnàtone muore intorno al 13581, rimane stabilito che, almeno per un periodo che va dal 1500 al 1350 a. C., ebbe pieno fiore e diffusione la civiltà cretese. Ma poi, altre concordanze con la cronologia egiziana2 provano che essa fioriva già trenta secoli prima di Cristo.

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La civiltà cretese, dopo varie peripezie, fu violentemente distrutta, scancellata dalla terra. Da chi, e in qual tempo?

Per tentare una risposta, dobbiamo rifarci un po’ dall’alto, e tornare ai rapporti fra la Grecia e l’Egitto.

Il culmine della potenza egiziana è segnato, anche sul

  1. Vedi Breasted, History of Egipt. Queste cronologie non sono sicurissime; ma al nostro scopo bastano le approssimative.
  2. Si può trovare un preciso elenco dei vari documenti, con la rispettiva bibliografia, in Beloch, Griechische Geschichte, vol. I, parte 2a, pag. 121 sg.