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     80Queste parole cosí scambiarono l’uno con l’altro,
lieti per quell’ardore pugnace, ispirato dal Nume.
E dietro ad essi, il Nume che scuote la terra, eccitava
gli Achei, che stavan presso le navi, a riprendere fiato.
Eran le membra loro fiaccate da orrenda stanchezza,
85e li rodeva un cruccio nel cuore, vedendo i Troiani
ch’eran passati a frotte di là dalla grande muraglia:
lagrime ad essi dai cigli sgorgavano; e piú del malanno
non aspettavano scampo; ma il Nume che scuote la terra,
agevolmente eccitò, movendo fra lor, le falangi.
90A Teucro prima il Nume rivolse ed a Lèito il comando,
a Penelèo l’eroe, e a Dípiro insieme, a Toante,
a Meríone, ad Antiloco, esperti nel grido di guerra;
e queste, ad eccitarli, rivolse parole veloci:
«Vergogna, Achei, novellini, ragazzi! Se voi combatteste,
95le nostre navi, certo ne sono, salvare potreste;
ma se pensate invece la guerra schivare, e i suoi lutti,
ora è spuntato il dí che i Troiani vi debban fiaccare.
Ahi!, che prodigio strano questo è, ch’ora io debbo vedere
con questi occhi, che mai creduto possibile avrei,
100che sulle nostre navi sarebbero giunti i Troiani,
simili un tempo a cerve fugaci, che preda nel bosco
divengon di pantere, di lupi e sciacalli, ché a caso
vanno fuggendo, ché imbelli sono esse, né sanno la zuffa.
Cosí prima i Troiani resister, sia pure un istante,
105dei guerrïeri achèi non potevano ai colpi e alla furia;
ed or presso le navi combatton, lontano da Troia,
perché dappoco è il duce, perché la sua gente è infingarda
che seco lui contrasta, né vuole pugnare a difesa
delle veloci navi, ma cade su queste trafitta.