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188 Dio ne scampi

alla patria, gli avessero fruttata la nomina, a grand’uffiziale di non so quale ordine. Mah! nell’Italia nostra, i meriti ed i servigi vengono, così, stranamente, valutati! si ha un’idea, così, incomprensibile della parola gentiluomo! Gentiluomo non è l’uomo di prosapia illustre; non è l’uomo di nobili costumi e gentili; non è il gentleman inglese. È... guardatevi intorno; e vedrete, quante villane carogne pretendono e ricevono del gentiluomo, a tutto pasto.

Il Barberinucci prese, come dicevamo, il Della-Morte, per sotto al braccio; ed il trasse, nel vano di una finestra: - «Fai bene, a un giocare; ecco! Chi ha fortuna in amore ’un giôchi a carte.» - ’Un giochi, goffaggine fiorentina delle più sconce, per non giuochi.

Fortunato in amore, Maurizio! lui, che aveva perduta quell’Almerinda, tanto cara! lui, oppresso, infeliciato, da quest’esosa Radegonda! Agli orecchi suoi, le parole del Barberinucci, di Bista Barberinucci, sonavano, con un senso ironico, che non era, nell’intenzione di chi le pronunziava. Balbettò qualche parola di diniego.

— «Non istare a sciorinarmi frottole, ecco!» replicò il marchese. - «Ma sai, che, te, sei un gran porco, di horrer drietro, a tante femminacce, aendo in casa quer pezzo di donna, che nascondi, agli amici?» -