Pagina:Imbriani - Dio ne scampi dagli Orsenigo, Roma, Sommaruga, 1883.djvu/45

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dagli Orsenigo. 35

litare e da’ modi aspri, anzi che no, dell’ufficiale, si sentì confortare dall’insolita bontà:

               Come, ne la stagion men fresca, suole,
          Se la notte la bagna, arida erbetta
          Lieta mostrarsi all’apparir del sole;

per servirmi d’un paragone, che Monsignor Giovanni Guidiccioni tolse, guastandolo, da Dante Allaghieri.

Curando la signora Della-Morte lei il bucato, la biancheria, ogni cosa, insomma, del figliuolo, non le mancava, mai, pretesti per recarsi da lui e per intrattenervisi. E questa lontananza e queste visite davano una lieve apparenza di frutto vietato od almen contrastato alla più pura e santa delle relazioni possibili e ne aumentavan, quasi, il piacere. Così siamo: contrasti ed ostacoli ci servono di stimolanti! Persin la mamma abbraccia il figliuolo con gusto maggiore, quando una circostanza le rende malagevole il farlo.

Anche l’ufficiale godeva nell’accôr la mamma nel suo quartierino: sempre che lei ci veniva, era festa. Lui l’amava come si suole amare la madre, in ragion diretta de’ dolori, che, scientemente, le si arrecano: amore profondo, onde noi stessi non si comprende l’immensità, prima del giorno atroce, in cui si rimane orfani. Pure, una