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Pagina:In morte di Lorenzo Mascheroni.djvu/19

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Colei che gl’intelletti apre e sublima,
E col valor di finte cifre il vero
33Valor de’ corpi immaginati estima;

Colei che li misura, e del primiero
Compasso armò di Dio la destra, quando
36Il grand’arco curvò dell’emispero;

E spinse in giro i soli, incoronando
L’ampio creato di fiammanti mura,
39Contro cui del caosse il mar mugghiando,

E crollando le dighe entro la scura
Eternità rimbomba, e paurosa
42Fa del suo regno dubitar Natura:

Eran queste le Dee che lamentosa
Fean corona alla spoglia che d’un tanto
45Spirto, di vita nel cammin, fu sposa.

Ecco il cor, dicea l’una, in che sì santo
Sì fervido del giusto arse il desiro:
48E la man pose al core, e ruppe in pianto.

Ecco la dotta fronte onde s’apriro
Sì profondi pensieri, un’altra disse:
51E la fronte toccò con un sospiro.