Per tutto armi e guerrier, tripudio e grido
Di libertà; per tutto e danze e canti,
15Ed altari alle Grazie ed a Cupido,
E operose officine, e di volanti
Splendidi cocchi fervida la via,
18E care donne e giovinetti amanti,
Sclamar mi fenno a prima giunta: Oh mia
Gentil Milano, tu sei bella ancora!
21Ancor bella e beata è Lombardia!
Poi nell’ascoso penetrai (che fuora
Sta le più volte il riso e dentro il pianto),
24E venir mi credei nell’Antenora,
Nella Caìna, o s’altro luogo è tanto
Maladetto in inferno, ove raccoglia
27Tutte insieme le colpe Radamanto.
Dell’albergo fatal guardan la soglia
Le cabale pensose e l’Impostura
30Che per vestirsi la Virtù dispoglia,
La fraude che si tocca il petto e giura,
La fallace amistà che sul tuo danno
33Piange e poi t’abbandona alla ventura.